In questa sezione trovi esercizi svolti sullo studio di funzione.
Il sito è ancora in costruzione, quindi se gli esercizi non ci sono e/o sono pochi abbi un po' di pazienza.
Cerco di scriverne il più possibile! Se hai esercizi da proporre, non farti problemi a mandarmeli su Instagram ,
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Esercizio 1
Difficoltà:#frazione #log
Studia e rappresenta graficamente la seguente funzione
Soluzione
Come prima cosa ricordo a grandi linee gli step necessari per studiare una funzione
- trovare le condizioni di esistenza (C.E.)
- vedere se la funzione è simmetrica
- stabilire il segno della funzione, ossia guardare quando la funzione è maggiore o uguale a zero
- limiti agli estremi e nei punti di discontinuità (se ci sono)
- studio della derivata prima per trovare massimi e minimi
- studio della derivata seconda per trovare punti di flesso
Il primo consiglio che darei è quello di disegnare SUBITO ogni cosa che trovo in ogni step, così non si perdono dati per strada.
Step 1
Le condizioni di esistenza che dobbiamo porre in questo caso riguardano l’esistenza della frazione e l’esistenza del logaritmo. Sappiamo che una frazione esiste solo se il denominatore è diverso da zero, quindi la prima C.E. è
Per l’esistenza del logaritmo invece devo imporre che l’argomento del logaritmo sia positivo, ossia
Le mie C.E. sono quindi
La prima condizione si risolve come
mentre la seconda
Il sistema diventa quindi
Noto che la soluzione (la parte gialla) è di conseguenza il dominio della funzione. Abbiamo quindi trovato che la funzione non esiste fra -1 e 1. Disegniamolo subito: in griglio le sezione dove la funzione non esiste, ossia dove non ci sarà disegnato nulla. Tratteggio invece le
non incluse nel dominio.
STEP 2
Vedere se la funzione è simmetrica significa vedere se è pari o dispari. Ricordiamo che una funzione
è pari se
mentre è dispari se
Andiamo quindi a calcolare nel nostro caso
:
La funzione è quindi pari: questo significa che il grafico sarà simmetrico rispetto all’asse
.
STEP 3
Andiamo ora a vedere quando
. Otteniamo una disequazione fratta e dobbiamo quindi studiare separatamente numeratore e denominatore.
Numeratore
:
Ricordiamo infatti che un logaritmo è positivo, ossia maggiore di zero, quando il suo argomento è maggiore di uno.
Denominatore
:
Segno frazione:
Abbiamo quindi che la nostra funzione è positiva negli intervalli
. Abbiamo inoltre trovato anche le intersezioni con l’asse
: sono infatti quei punti in cui la frazione si annulla, ossia
. Aggiorniamo il nostro grafico con queste nuove informazioni. Indico sempre con il grigio le zone in cui la funzione "non c’è"; i pallini rossi sull’asse delle
indicano le intersezioni (i punti in cui la funzione è zero), ossia i punti
nel nostro caso.
STEP 4
Andiamo a vedere i limiti agli estremi del nostro dominio.
Per risolvere la forma indeterminata possiamo procedere in due modi. Il primo è quello di ragionare sugli asintotici. Infatti il numeratore a più infinito si comporta come
mentre il denominatore come
. Quindi
poichè sappiamo che il logaritmo tende a infinito più lentamente di
. Ricordiamo infatti che per
l’ordine di infiniti è
con
.
La seconda alternativa è quella di applicare il teorema di De l’Hopital e ottenere
Attenzione a usare questo metodo: si usa solo se ho forme indeterminate
e SE so fare bene le derivate.
Abbiamo quindi ottenuto che la funzione va a zero per
. Poichè abbiamo stabilito che la funzione è pari, ossia simmetrica rispetto l’asse
ho che anche il limite per
è zero. Passiamo ora ai limiti degli asintoti verticali.
poichè sia a numeratore che a denominatore ho numeri positivi.
poichè a numeratore ho un numero positivo mentre a denominatore ho un numero negativo.
poichè sia numeratore che denominatore sono negativi.
Come già detto, poichè la funzione è pari abbiamo in automatico anche i limiti a -2 e -1. Riportiamo sul grafico quello che abbiamo trovato. Disegno in rosso la funzione.
STEP 5
Calcoliamo la derivata prima: è una frazione, quindi applichiamo la formula della derivata di
: indico con
o
il simbolo di derivata.
Dovrei ora studiare il segno della derivata prima, ossia quando
. Dal momento che il denominatore è sempre positivo (è un quadrato, quindi è sempre positivo), chiedersi quando
equivale a chiedersi quando il numeratore è maggiore o uguale a zero. Studio quindi
Visto che ho un prodotto, studio singolarmente i due fattori.
Fattore 1:
Fattore 2:
Questo secondo fattore è un po’ più complicato: bisognerebbe fare uno studio di funzione separatamente per le due funzioni, uno per
e uno per
. Per questo motivo nella descrizione dell’esercizio ho messo "incompleto": l’esercizio è volutamente difficile (tradotto: molto difficilmente in verifica potrebbe capitare da studiare una derivata così) e serve per far vedere i passaggi chiavi di uno studio di funzioni e offrire spunti vista la presenza di frazioni e logaritmi. Per questo non scrivo gli studi singoli delle due funzioni, ma se vi volete cimentare, visto che non sono difficili da studiare singolarmente, vi metto qui i grafici finali.
Come si può vedere in quest’ultimo grafico, se definisco
, allora ho che
è sempre negativa: infatti sta sempre sotto l’asse delle
, ossia assume sempre valori (
) negativi. Questo significa che il Fattore 2 della mia derivata prima è sempre negativo. Il castello dei segni diventa quindi
La funzione è quindi crescente nell’intervallo
mentre è descrescente in
. Sembrerebbe che
sia un punto di massimo, ma zero è escluso dal dominio della funzione: essa quindi non ha nè massimi nè minimi.
STEP 6
Calcoliamo la derivata seconda.
Sistemare questa derivata seconda è fattibile, ma da pazzi, come già ci si poteva aspettare dalla derivata prima. Ci fermiamo quindi qui con lo studio, collegando tutti i pezzi di grafico già disegnati finora e ottenendo il grafico della funzione.
Esercizio 2
Difficoltà:#funzione #esponenziale
Studia e rappresenta graficamente la seguente funzione
Soluzione
Come prima cosa ricordo a grandi linee gli step necessari per studiare una funzione
- trovare le condizioni di esistenza (C.E.)
- vedere se la funzione è simmetrica
- stabilire il segno della funzione, ossia guardare quando la funzione è maggiore o uguale a zero
- limiti agli estremi e nei punti di discontinuità (se ci sono)
- studio della derivata prima per trovare massimi e minimi
- studio della derivata seconda per trovare punti di flesso
Il primo consiglio che darei è quello di disegnare SUBITO ogni cosa che trovo in ogni step, così non si perdono dati per strada.
Step 1
Le condizioni di esistenza che dobbiamo porre in questo caso riguardano l’esistenza della frazione. Sappiamo che una frazione esiste solo se il denominatore è diverso da zero, quindi la prima C.E. è
Non ci sono invece restrizioni per l’esistenza dell’esponenziale.
L’unica mia C.E. è quindi
STEP 2
Vedere se la funzione è simmetrica significa vedere se è pari o dispari. Ricordiamo che una funzione
è pari se
mentre è dispari se
Andiamo quindi a calcolare nel nostro caso
:
La funzione non è quindi nè pari nè dispari.
STEP 3
Andiamo ora a vedere quando
. Dal momento che un’esponenziale è sempre positivo, la disequazione è sempre verificata. Ricordiamo infatti che
dove
è una qualsiasi funzione di
. Nel nostro caso
e
è verificata per ogni
in
. Andiamo a raffigurare subito quello che abbiamo trovato. A parole abbiamo sostanzialmente provato che la funzione non assume mai valori negativi, ossia
negative. Indico in griglio le regioni in cui non c’è la funzione.
STEP 4
Andiamo a vedere i limiti agli estremi del nostro dominio.
Per risolvere la forma indeterminata possiamo procedere in due modi. Il primo è quello di ragionare sugli asintotici. Infatti, nella frazione, il numeratore a più infinito si comporta come
mentre il denominatore come
. Quindi
La seconda alternativa è quella di fare effettivamente i conti raccogliendo i termini di grado maggiore nella frazione:
dove nel terzo passaggio ho che
quando
.
Poichè il limite a
è
, dobbiamo andare a verificare se esiste un asintoto obliquo, ossia se la funzione tende a una retta del tipo
quando
. Ricordo che in generale il primo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il coefficiente di
nella formula della retta. Il secondo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il termine noto nella formula della retta.
Andiamo quindi a calcolare
Abbiamo già notato che
quando
è molto grande. Quindi
Alternativamente a De l’Hopital, possiamo proseguire sulla strada degli ordini di infinito: ricordiamo infatti che per
l’ordine di infiniti è
con
.
Abbiamo quindi che l’esponenziale di
tende a più infinito molto più velocemente di
, quindi nella frazione
"vince" il numeratore che porta tutto al suo limite, ossia
.
Non avendo ottenuto un limite finito, non esiste un asintoto obliquo a
.
Passiamo ora al limite a meno infinito.
Per
abbiamo quindi l’asintoto orizzontale
(ossia l’asse delle
).
Passiamo ora ai limiti dell’ asintoto verticale.
poichè a numeratore della frazione a esponente ho un numero negativo e a denominatore un numero positivo.
poichè a numeratore e a denominatore della frazione a esponente ho un numero negativo.
Riportiamo sul grafico quello che abbiamo trovato. Disegno in rosso la funzione.
STEP 5
Calcoliamo la derivata prima: è una funzione composta, quindi applichiamo la formula della derivata di
: indico con
o
il simbolo di derivata.
Ricordiamo in breve come si calcola una derivata composta:
Nel nostro caso
e
. Infatti
ossia al posto della
nella definizione di
devo mettere
. Con queste definizioni ho
Mettendo insieme i pezzi ho che
è
e la derivata finale
Dovrei ora studiare il segno della derivata prima, ossia quando
:
Andiamo ad analizzare singolarmente i tre elementi che costituiscono questa derivata: l’esponenziale, il numeratore e il denominatore.
Come abbiamo detto prima, un esponenziale è sempre positivo: quindi il fattore
è sempre maggiore o uguale a zero.
Il numeratore è
: sappiamo che un quadrato è sempre positivo, quindi
è sempre maggiore o uguale di zero. Se a questo
ci aggiungiamo
, a maggior ragione otteniamo un elemento maggiore o uguale di zero. Quindi anche il numeratore è sempre positivo.
Il denominatore è
: analogamente al numeratore, so che
è sempre positivo poichè è un quadrato. Se moltiplico
per
ottengo sempre qualcosa di positivo. Quindi anche il denominatore è positivo.
Quindi, quando vado a moltiplicare fra loro tutti e tre i fattori, sto moltiplicando sempre cose positive: il risultato non può che essere positivo.
Ottengo quindi che la derivata è sempre positiva, ossia
. Tradotto, la funzione è sempre crescente.
Non esistono quindi punti di massimo o minimo.
STEP 6
Calcoliamo la derivata seconda.
Andiamo ora a studiare quando questa è positiva. Con ragionamento analogo a quello fatto per la derivata prima, abbiamo che l’esponenziale è sempre positivo, così come il fattore
. Quindi, studiare
equivale a studiare
.
Cerchiamo di scomporre questo polinomio utilizzando Ruffini. Vediamo che per
abbiamo
quindi
è una radice del polinomio.
Posso quindi scomporre
come
Notizia buona: possiamo dire subito che
è un punto di flesso in quanto la derivata seconda si annulla in questo punto.
Notizia cattiva: non possiamo dire nulla sul polinomio di terzo grado
in quanto non lo sappiamo scomporre ulteriormente.
Dallo studio della derivata seconda possiamo quindi dire solo che esiste un punto di flesso in
.
Dagli elementi che abbiamo trovato ipotizziamo che il grafico sia
Esercizio 3
Difficoltà:#funzione #per #casi
Studia e rappresenta graficamente la seguente funzione
Soluzione
Come prima cosa ricordo a grandi linee gli step necessari per studiare una funzione
- trovare le condizioni di esistenza (C.E.)
- vedere se la funzione è simmetrica
- stabilire il segno della funzione, ossia guardare quando la funzione è maggiore o uguale a zero
- limiti agli estremi e nei punti di discontinuità (se ci sono)
- studio della derivata prima per trovare massimi e minimi
- studio della derivata seconda per trovare punti di flesso
Il primo consiglio che darei è quello di disegnare SUBITO ogni cosa che trovo in ogni step, così non si perdono dati per strada.
Step 1
Le condizioni di esistenza che dobbiamo porre in questo caso riguardano l’esistenza della frazione. Prima di fare questo però, ogni volta che abbiamo una funzione con un solo valore assoluto, ci conviene "dividere" la funzione tramite la definizione di valore assoluto e vedere cosa otteniamo. Ricordo la definizione di valore assoluto:
dove
è una qualiasi funzione di
. Per esempio,
Nel nostro caso,
Con questa definizione, la nostra funzione diventa
Inoltre, scomponendo sia numeratore che denominatore otteniamo
Otteniamo quindi che la nostra funzione, nell’intervallo
in realtà altro non è che una retta. Le uniche C.E. da porre sono quindi quelle relative alla frazione nell’altro intervallo.
Sappiamo che una frazione esiste solo se il denominatore è diverso da zero, quindi la prima C.E. è
Non ci sono invece restrizioni per l’esistenza della retta.
L’unica mia C.E. è quindi
ATTENZIONE: visto che nell’intervallo
la mia funzione è una retta, non occorre studiarla perchè sappiamo già perfettamente come disegnarla e tutte le sue caratteristiche. Da qui in poi mi limito quindi a studiare ciò che succede in
, ossia alla funzione
STEP 2
Vedere se la funzione è simmetrica significa vedere se è pari o dispari. Ricordiamo che una funzione
è pari se
mentre è dispari se
Andiamo quindi a calcolare nel nostro caso
:
La funzione non è quindi nè pari nè dispari.
STEP 3
Andiamo ora a vedere quando
.
Dobbiamo quindi risolvere una disequazione fratta. Andiamo a studiare separatamente il segno del numeratore, del denominatore e poi quello della frazione intera.
NUMERATORE
Dobbiamo andare a vedere quando
.
DENOMINIATORE
Dobbiamo andare a vedere quando
.
FRAZIONE
Andiamo quindi a costruire il castello dei segni con quello che abbiamo trovato. In particolare, abbiamo che
Andiamo quindi a mettere una
in questi intervalli.
Visto che stavamo cercando quando la frazione è positiva, le soluzioni sono
.
La funzione è però definita solo su
, quindi è questo l’intervallo in cui ci interessa sapere se è positiva o no. Visto che abbiamo trovato che essa è positiva per
, in particolare lo è quindi per
.
Quindi, la funzione, nell’intervallo in cui è definita, è sempre positiva.
Andiamo subito a graficare quanto abbiamo trovato. Indico in griglio le regioni in cui non c’è la funzione e in rosso la funzione (disegno già la retta).
STEP 4
Andiamo a vedere i limiti agli estremi del nostro dominio (solo
per il motivo descritto al passo 1).
Per risolvere la forma indeterminata, visto che abbiamo una frazione di polinomi e stiamo facendo il limite a infinito, dobbiamo raccogliere sia a numeratore che a denominatore il termine di grado maggiore.
dove nel terzo passaggio ho che
e
quando
.
Poichè il limite a
è
, dobbiamo andare a verificare se esiste un asintoto obliquo, ossia se la funzione tende a una retta del tipo
quando
. Ricordo che in generale il primo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il coefficiente di
nella formula della retta. Il secondo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il termine noto nella formula della retta.
Andiamo quindi a calcolare
Nel nostro caso diventa
Avendo ottenuto un limite finito, potrebbe esistere un asintoto obliquo a
. Abbiamo appena trovato
e andiamo quindi a vedere quanto vale
.
Abbiamo quindi un asintoto obliquo a
: ciò significa che la funzione per
tende alla retta
Ufficialmente avremmo anche un asintoto verticale
. Non occorre però calcolare i limiti destro e sinistro per
che tende a
perchè in quel punto in realtà la funzione è definita come la retta, e non come la frazione di polinomi. In altre parole, nel dominio dove è definita la frazione di polinomi, ossia in
, la funzione non ha asintoti verticali.
L’unica cosa che forse vale la pena approfondire un attimo, è andare a vedere cosa succede in
, ossia se la funzione lì è continua oppure no.
La funzione è quindi continua in
.
Riportiamo sul grafico quello che abbiamo trovato. Disegno in rosso la funzione e in verde l’asintoto obliquo.
STEP 5
Calcoliamo la derivata prima: è una frazione, quindi applichiamo la formula della derivata di
: indico con
o
il simbolo di derivata.
Dovrei ora studiare il segno della derivata prima, ossia quando
:
Visto che il denominatore è sempre positivo (è un quadrato, e i quadrati sono sempre non-negativi), studiare quando quella frazione è maggiore o uguale di zero equivale a studiare quando il numeratore è maggiore o uguale di zero.
Passo all’equazione associata.
Calcolo il delta:
Visto che abbiamo ottenuto un delta negativo e stavamo studiando un
, la soluzione è
, ossia il numeratore è sempre positivo.
Memo sulle disequazioni di secondo grado: arrivati a una formula del tipo
con
, si risolve l’equazione associata
e
- Se
:
- se
- se
- Se
: detta
la soluzione dell’equazione associata,
- se
- se
- se
- se
- Se
: dette
le soluzioni dell’equazione associata, con
,
- se
- se
dove, nell’ultimo caso, gli estremi sono inclusi o esclusi a seconda se la disuguaglianza è stretta o no.
Ottengo quindi che la derivata è sempre positiva, ossia
. Tradotto, la funzione è sempre crescente.
Non esistono quindi punti di massimo o minimo.
STEP 6
Calcoliamo la derivata seconda.
Andiamo ora a studiare quando questa è positiva. Non semplifico, volutamente, il numeratore con il denominatore perchè lasciando il denominatore così com’è ho che è sempre positivo in quanto è elevato alla quarta. Avendo un denominatore sempre positivo posso andare a studiare il segno solo del numeratore. Se avessi invece semplificato, avrei dovuto studiare il numeratore, il denominatore e poi l’intera frazione costruendo il castello dei segni.
Quindi, lasciando la derivata seconda scritta così, studiare quando è positiva equivale a studiare quando
Moltiplico tutto per -1 ricordandomi di cambiare il verso alla disuguaglianza (sto moltiplicando per un numero negativo):
Dallo studio della derivata seconda possiamo quindi dire che esiste un punto di flesso in
.
Nel nostro intervallo,
la derivata seconda è negativa e quindi la funzione è concava.
Dagli elementi che abbiamo trovato, il grafico è dato da
Visto così sembrano due rette, ma zoommando un po’ intorno a
il grafico è
Esercizio 4
Difficoltà:#funzione #polinomiale
Studia e rappresenta graficamente la seguente funzione
Soluzione
Come prima cosa ricordo a grandi linee gli step necessari per studiare una funzione
- trovare le condizioni di esistenza (C.E.)
- vedere se la funzione è simmetrica
- stabilire il segno della funzione, ossia guardare quando la funzione è maggiore o uguale a zero
- limiti agli estremi e nei punti di discontinuità (se ci sono)
- studio della derivata prima per trovare massimi e minimi
- studio della derivata seconda per trovare punti di flesso
Il primo consiglio che darei è quello di disegnare SUBITO ogni cosa che trovo in ogni step, così non si perdono dati per strada.
Step 1
In questo caso non ci sono condizioni di esistenza, ossia la funzione è ben definita in tutto
. Infatti, la funzione è un polinomio di quarto grado, quindi sappiamo già che ha come dominio
e non ha punti di discontinuità.
STEP 2
Vedere se la funzione è simmetrica significa vedere se è pari o dispari. Ricordiamo che una funzione
è pari se
mentre è dispari se
Andiamo quindi a calcolare nel nostro caso
:
La funzione è quindi pari: questo significa che il grafico sarà simmetrico rispetto all’asse
.
STEP 3
Andiamo ora a vedere quando
.
Per risolvere questa disequazione introduciamo una variabile ausiliaria: poniamo
. Così facendo, la disequazione diventa
Abbiamo quindi trasformato una disequazione di quarto grado in una disequazione di secondo grado, che sappiamo risolvere.
Ora che ho trovato la soluzione in
, devo tornare indietro e sostituire
per trovare le soluzioni in
.
Dalla prima disuguaglianza
ottengo
Dalla seconda disuguaglianza
ottengo
Mettendo tutto insieme, abbiamo scoperto che la funzione è positiva in
Riportiamo queste informazioni sul grafico. Indico con il grigio le zone in cui la funzione "non c’è"; i pallini rossi sull’asse delle
indicano le intersezioni (i punti in cui la funzione è zero), ossia i punti
nel nostro caso.
STEP 4
Andiamo a vedere i limiti agli estremi del nostro dominio.
Per risolvere la forma indeterminata basta semplicemente raccogliere il termine di grado maggiore, ossia
.
perchè le due frazioni fra parentesi tendono a zero.
Abbiamo quindi ottenuto che la funzione va a
per
. Poichè abbiamo stabilito che la funzione è pari, ossia simmetrica rispetto l’asse
ho che anche il limite per
è
.
Siamo ufficialmente nel caso in cui potrebbero esserci degli asintoti obliqui. Dobbiamo andare a verificare se esiste un asintoto obliquo, ossia se la funzione tende a una retta del tipo
quando
. Ricordo che in generale il primo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il coefficiente di
nella formula della retta. Il secondo step è calcolare
Se il limite di
esiste finito, allora quel limite sarà il termine noto nella formula della retta.
Andiamo quindi a calcolare
Nel nostro caso diventa
Come prima, raccogliamo il termine di grado maggiore a numeratore:
Dal momento che non abbiamo trovato un limite finito, la funzione non ha asintoti obliqui nè a
nè a
visto che è una funzione simmetrica rispetto l’asse
.
Riportiamo sul grafico quello che abbiamo trovato. Disegno in rosso la funzione.
STEP 5
Calcoliamo la derivata prima: indico con
o
il simbolo di derivata.
Devo ora studiare il segno della derivata prima, ossia quando
. Nel nostro caso
Raccolgo
e ottengo
Visto che ho un prodotto, studio singolarmente i due fattori.
Fattore 1:
Fattore 2:
Costruisco quindi il castello dei segni per stabilire il segno del prodotto
La funzione è quindi decrescente negli intervalli
e
mentre è crescente in
e
. Abbiamo quindi che zero è un massimo relativo della funzione (relativo perchè la funzione tende a infinito agli estremi), mentre
sono minimi assoluti.
STEP 6
Calcoliamo la derivata seconda.
Devo ora studiare il segno della derivata seconda, ossia quando
. Nel nostro caso
Dallo studio della derivata seconda possiamo quindi dire che esistono due punti di flesso:
.
La funzione è quindi convessa
in
mentre è concava
in
.
Il grafico finale della funzione è quindi